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CAROLINGI
Dinastia franca che deriva il suo nome da Carlo
Magno e che succedette ai Merovingi nel 751 con Pipino il Breve. I suoi
membri sono chiamati anche Arnolfingi, da Arnolfo, vescovo di Metz, e
Pipinidi, da Pipino il Vecchio. La famiglia
ebbe importanza pubblica a partire dal matrimonio tra Ansegiso e Begga,
esponenti dell'aristocrazia dell'Austrasia. Il figlio di questi, Pipino
di Héristal, fu maggiordomo di Austrasia e di Neustria. Suo nipote,
Pipino III il Breve, figlio di Carlo Martello, divenne re dei franchi
nel 751 e fu consacrato da papa Stefano II tre anni dopo. Nell'814, a
suo figlio Carlo Magno, il fondatore del Sacro romano impero, succedette
l'unico erede legittimo, Ludovico I il Pio. Egli emanò nell'817
il Constitutum Imperii, in cui stabiliva che, alla sua morte, il
potere imperiale sarebbe rimasto indiviso nelle mani del figlio primogenito
Lotario I; agli altri due figli, Pipino I e Ludovico il Germanico, assegnò
l'Aquitania e la Baviera, e ciò in contrasto con il diritto franco
che prescriveva la suddivisione dello stato tra i figli. I problemi si
aggravarono con la nascita nell'823 di un figlio di secondo letto, Carlo
il Calvo, e si sommarono alle spinte centrifughe dell'aristocrazia. Il
contrasto tra i fratelli si concluse nell'843 con il trattato di Verdun
che riconobbe a Ludovico il Germanico alcune regioni a oriente del Reno;
Lotario I mantenne il titolo imperiale ed ebbe una fascia di territori
centrali dal mare del Nord a tutto il regno italico dei franchi; Carlo
il Calvo ottenne le regioni occidentali. Morto Lotario I, il suo regno
venne distribuito tra Lotario II, che ebbe la parte settentrionale, Ludovico
II, che conservò il titolo imperiale e il regno d'Italia, e Carlo
di Provenza che ebbe il bacino del Rodano. Estinta con Ludovico II nell'875
la discendenza in linea maschile e legittima dall'imperatore Lotario I,
papa Giovanni VIII determinò la successione nella dignità
imperiale di Carlo il Calvo, zio di Ludovico II. D'altro lato i successori
di Ludovico il Germanico incorporarono nel loro regno l'eredità
di Lotario II. La scomparsa di Carlo il Calvo nell'877 riaprì il
problema della successione imperiale: la riunificazione dell'impero fu
tentata (881-884) da un figlio di Ludovico il Germanico, Carlo III il
Grosso. Il tentativo fu bloccato dall'aristocrazia feudale che aveva ormai
assunto un ruolo egemonico; così al trono dei franchi orientali
fu innalzato un nipote illegittimo di Ludovico, Arnolfo di Carinzia (887);
sul trono dei franchi occidentali fu posto il conte Oddone di Parigi.
La dinastia carolingia regnò in Germania sino al 911 con Ludovico
IV il Fanciullo, figlio di Arnolfo, e in Italia sino all'887, anno in
cui fu deposto Carlo il Grosso. In Francia, alla morte di Luigi II il
Balbo, figlio di Carlo il Calvo, seguì un lungo periodo di lotte
con i maggiori feudatari franchi, conclusosi nel 987, quando all'ultimo
re carolingio, Luigi il Neghittoso, subentrarono i Capetingi.
M. Battistoni
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